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Il mammut

Proboscideo pleistocenico

Mammut
: nome comune con cui si indicano i Proboscidei pleistocenici riferibili al genere Mammuthus, o, in senso più stretto, alla specie Mammuthus primigenius. Il maggiore dei M. fu il Mammuthus meridionalis del Pleistocene inferiore, con un corpo lungo sino a 6,80 m, zanne comprese, e alto sino a 3,85 m.

I suoi rappresentanti si diffusero rapidamente dall’Europa occidentale sino all’India. In Italia sono stati ritrovati scheletri interi, zanne o denti isolati. Per quel che concerne il Mammuthus primigenius, risultano particolarmente famosi e significativi gli esemplari recuperati dai terreni gelati delle regioni siberiane, conservatisi per congelamento. Questi M. erano dotati di zanne molto ricurve che raggiungevano i 5 m di lunghezza e i 400 kg di peso. Il corpo di questi animali appare rivestito da una pelliccia con fitti peli lanosi lunghi sino a 50 cm: essa rivestiva soprattutto il petto, le guance, le zampe, le spalle e il dorso. Lo spessore della pelle (cuoio) raggiungeva i 2 cm sulle spalle, e al di sotto si trovava uno strato di grasso di 9 cm di spessore.

Dallo stomaco di alcuni esemplari sono stati ricavati sino a 12 kg di foraggio, costituito da erbe di prateria, quasi tutte con semi. Senza dubbio i M. migravano verso il Nord durante l’estate, e forse questa è la ragione per cui i loro resti si rinvengono in tutta l’Europa dalla Scandinavia sino al sud della penisola italiana (Capri).